venerdì 22 febbraio 2013

La fragilità dell'essere umano

Ero indecisa se scrivere qualcosa a riguardo della triste notizia di Habtamu.
Alla fine ho scelto di esprimere il mio dolore e lo sgomento per questa tragica storia perché, in qualche modo, le nostre vite si sono incrociate.

Habtamu è un ragazzino etiope adottato con il fratello qualche anno fa e che, purtroppo, mercoledì si è tolto la vita all'età di 14 anni.

Ho sentito raccontare la sua storia di adozione direttamente dalla mamma, volontaria dell'associazione le Radici e le Ali, una sera di dicembre del 2011.
Una bella storia, con un epilogo drammatico, destabilizzante, inimmaginabile.

Quello che è accaduto ad Habtamu mi ha rattristata profondamente e all'inizio mi ha anche spaventata.
Poi ci ho pensato.
Adozione o no, alcune persone non riescono a sopportare il peso della vita: è la fragilità dell'essere umano.

Avere un figlio, biologico o adottato, implica correre il rischio, remoto ma reale, che tuo figlio non sia in grado di superare alcune situazioni e che diventino per lui insopportabili a tal punto di prendere decisioni estreme.

Fa paura? Si, fa tantissima paura! La vita, nella sua complessità, fa paura.

E' cambiata la mia idea sull'adozione? No, mi fa paura tanto quanto mi faceva paura prima. Né più, né meno.


R.I.P. piccolo angelo.



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