giovedì 6 settembre 2012

Un battito di Ciglia

Ho deciso di non scrivere subito com'è andato il colloquio con il Giudice. Non l'ho fatto perché volevo aspettare che passasse un po' la confusione e l'affollamento di pensieri che popolano da qualche giorno la mia testa.
Visto che questo stato non passa, forse scrivere mi servirà a mettere un po' d'ordine. (se non sarà così, aspettatevi un post caotico!).

Venerdì incontro con il Giudice, una donna, e con un Assistente Sociale, sempre donna.
Dico subito che, secondo noi, l'incontro è andato bene ... molto bene!

A discapito delle aspettative, eravamo molto sereni e a nostro agio.
Abbiamo parlato con loro per un'ora circa su temi legati all'accoglienza di un bambino piccolo in questo momento della nostra vita.
Dal come ci potremmo organizzare con il lavoro a cosa so io, potenziale mamma, dell'accudire un bimbo piccolo/neonato. Io, fortunatamente, so cambiare pannolini, fare i bagnetti, usare uno scalda-biberon ... tre nipoti e un'esperienza da baby-sitter fanno la differenza? Forse si, forse no. Fatto sta che alla domanda ho risposto così.
E come pensiamo di gestire la "storia del bambino"?
Cosa vi spaventa di più?

... domande ... risposte.

Eravamo emozionati ma sereni e felici di essere lì e di avere l'opportunità di essere ascoltati.

Alla fine del colloquio il Giudice ci ha congedato dicendoci che per la nostra "giovane età" (abbiamo tutti e due 36 anni) e per alcune caratteristiche (non ha specificato quali) potremmo essere ricontattati nel corso del tempo per ulteriori approfondimenti ... forse ha usato anche il termine "probabilmente", ma ora non ne sono più così sicura.

Emozione, felicità mista al timore di sperarci davvero.
E' stato come sentirsi dire di essere stati ammessi ad una scuola esclusiva. Questo non vuol dire avere la promozione in tasca, ma almeno iniziamo a figurare nel registro!

Ed è qui che subentra il caos!

Siamo usciti consapevoli di poter coronare il nostro sogno prima del previsto. Non è detto, ma pensiamo di avere qualche opportunità.
Il nostro sogno che fino alla settimana scorsa aveva la forma di due bambini cileni grandicelli, si mescola con l'immagine di un bimbo piccolo di chissà quale provenienza.
Due fotografie che si sovrappongono e che impongono azioni e comportamenti diversi. Pensieri diversi e a volte in contrasto tra di loro ... appunto il caos!

Mi sento frastornata, sono tesa e in attesa.
Nonostante tutte le raccomandazioni che mi sono fatta sullo stare con i piedi per terra, lo ammetto, mi sento tra le nuvole. Ed è una sensazione mista tra gioia e paura.
Probabilmente mi sto solo illudendo e le illusioni tendono a far male.

Penso che se non richiameranno entro questa settimana o la prossima, vorrà dire che la lotteria l'avrà vinta qualcun altro e allora tornerò a concentrarmi sulla prospettiva, più a lungo termine, dei miei due splendidi bimbi cileni.

La cosa veramente bella è che, in un modo o nell'altro, in tempi più o meno lunghi, diventeremo genitori.
Ora lo so con una certezza più profonda.

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